mercoledì 2 settembre 2009

Querele buone e querele cattive


Oggi, la bomba del giorno è la seguente:

Berlusconi cita Unità per danni per 2 mln su servizi scandali - Reuters Italia -

Berlusconi cita anche l'Unità «Nessun problema di erezione» Il Secolo XIX

BERLUSCONI: CHITI, CON GIORNALI SI POLEMIZZA MA NON LI SI DENUNCIA - Agenzia di Stampa Asca

INFORMAZIONE: L'UNITA', COME FECE FASCISMO BERLUSCONI VUOLE CHIUDERE l'UNITA' - adkronos

Caspiterina! sono tutti sorpresi e incazzati, perchè il premier, credendo di essere stato diffamato, ha citato un giornale, anzi due (anche Repubblica),
ma che problema è ?!?!
Avete la coscenza pulita? bene, allora potete stare tranquilli!
Avete scritto solo "fatti" e non "puttanate"?
benissimo, nessuno potrà farvi pagare nulla!

LA LIBERTA DI STAMPA non è LIBERTA di DIFFAMARE!
...poi mi chiedo, ma SILVIO BERLUSCONI è l'unico politico ad aver Citato per danni alcuni giornali?
guarda guarda cosa scopro:

...Mai però ai livelli di Antonio Di Pietro, il leader Idv che è stato magistrato e avvocato e quindi è di casa nelle aule di tribunale (anche se poi ci manda il suo fidato Sergio Scicchitano, legale, consigliere Anas, esponente politico naturalmente dell’Idv). Di Pietro usa querelare avversari politici, giornali, civili, tutti. Anche per «offese» molto discutibili. Si può obiettare che la copertina del settimanale sportivo torinese del gennaio 1997, il defunto Piemonte sportivo (una grande foto dell’ex pm sormontato dalla dicitura «Arbitro cornuto») non fosse proprio un modello di umorismo british, ma Di Pietro non ci rise su, affatto, chiamò subito il suo avvocato per sporgere querela. Le redazioni raggiunte dalle lettere dei legali di Tonino sono una schiera, veramente bipartisan: nel 1997 querelò l’Unità diretta da Peppino Caldarola, un mese dopo toccò ai giornalisti del Tg4, poi a il Giornale (un’abitudine), poi a Panorama, ma poi pure a Repubblica. Incredibilmente non portò in tribunale Novella 2000, per una copertina che giudicò solo «una goliardata». Ma ci mancò poco perché, spiegò nella lettera al giornale di gossip, «ho fatto centinaia di querele in questi anni, ma per un obiettivo serio: difendere la mia reputazione e il mio onore». Libertà di espressione, ma guai a chi li tocca.

Leggete invece come commenta ora la vicenda dell'Unità:
Di Pietro "Ecco la dittatura di ritorno, e dalle carte bollate all’olio di ricino il passo è breve. Oggi è toccato a l’Unità, ieri a noi dell’Italia dei valori, nei giorni scorsi nel mirino sono finiti la Repubblica e la stampa estera". Usa parole forti Antonio Di Pietro, che aggiunge: "Insomma, come accade in tutti i peggiori regimi, chi non si allinea viene colpito. Esprimiamo solidarietà al direttore responsabile de l’Unità e ai suoi redattori, colpevoli soltanto di aver svolto bene il loro lavoro".

CHE SCHIFO!

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