lunedì 26 ottobre 2009

a modo suo......



... è gia stato detto di tutto e di più in questi giorni di quello che è successo all'autosospeso (?) governatore del Lazio e non vorrei quindi dilungarmi ulteriormente su questa squallida faccenda anche se sarei tentato di parlare (e ce ne sarebbe da dire) sulla presunta moralità della sinistra italiana. Passiamo oltre.
Mi ha colpito invece il fatto che il Presidente del Consiglio abbia telefonato qualche giorno prima del patatrac all'utilizzatore finale di trans per riferirgli che qualcuno aveva cercato di vendere il video alla testata (mondadori) "CHI". Il presidente ha fatto la teleonata sicuramente per smarcare il suo gruppo editoriale da even­tuali accuse di aver gestito il fil­mato a fini politici, ma anche mostrare all’opposizione la sua volontà di non sfruttare uno scandalo sessuale come invece è successo nei suoi confronti.

Va beh, dopo questa considerazione aspettiamo con ansia la puntata di Anno Zero con invitata Natalie, le parodie di Zalone, gli articoli scandalizzati del Pais e le 10 domande di Repubblica.

venerdì 23 ottobre 2009

Impuniti

Libero ha lanciato un appello contro l’impunità dei giudici e per un effettiva responsabilità civile dei magistrati

Nel 1987 gli italiani hanno votato un referendum per decidere se introdurre una qualche forma di responsabilità civile anche per i giudici (80% di sì). Solo un anno dopo la cosiddetta Legge Vassalli, non tenne conto, di fatto, del risultato del referendum. Infatti fu previsto che il cittadino che abbia subito un danno ingiusto a causa di un atto doloso o gravemente colposo da parte di un magistrato non possa fargli direttamente causa ma debba invece chiamare in giudizio lo Stato per un eventuale risarcimento.

venerdì 16 ottobre 2009

PD - Pallottole Deficenti


"Ma santo cielo, possibile che nessuno sia in grado di ficcare una pallottola in testa a Berlusconi?"

A scriverlo su facebook è un dirigente del Pd modenese che ora, travolto dalla bufera, ha presentato le dimissioni al partito. Tra i suoi amici virtuali c’è un consigliere del Pdl che ha letto e aspramente criticato la frase contro il presidente del Consiglio.

Il protagonista delle vicenda si chiama Matteo Mezzadri, ha 22 anni e fino a pochi giorni fa era coordinatore a Vignola e membro della segreteria provinciale dei giovani democratici. Caduto nel vuoto l’appello dell’amico del web, ma rivale politico, si trova a gestire un guaio più grande di lui.

Bruno Rinaldi, consigliere provinciale Pdl, è invece il membro Pdl che si è scagliato contro la frase incriminata: «Un grave scivolone da parte di un esponente del Pd modenese, una autentica vergogna che si commenta da sè», ha detto.

Rinaldi insieme al consigliere regionale Enrico Aimi, hanno chiesto che a Mezzadri venisse tolto l’incarico: «Si vergogni e si dimetta, o almeno si penta ufficialmente».

Poche ore dopo il giovane del Pd si è dimesso: «Chiedo scusa a tutti, amici e meno amici, a partire da Berlusconi. E mi dimetto dalle cariche del Pd, attendendo dal partito eventuali provvedimenti. Il mio è stato un linguaggio che nessuno dovrebbe avere, tantomeno uno che si occupa non solo della propria vita, ma anche di quella degli altri».

Nessuna pietà per lui neanche dalle file del Pd modenese, che ha così commentato nelle parole del segretario provinciale Stefano Bonaccini: «Mezzadri è autore di gravissime dichiarazioni nei confronti del Presidente del Consiglio, di cui solo oggi il partito è venuto a conoscenza. Ogni forma di violenza, anche verbale, è inaccettabile. L’età e l’inesperienza non possono in alcun modo giustificare gesti di tale gravità. Mezzadri ha saggiamente deciso di dare le sue dimissioni. Se non lo avesse fatto avremmo provveduto noi a sospenderlo»
fonte

mercoledì 14 ottobre 2009

Lesa Maestà


di Maurizio Belpietro- Quando le agenzie di stampa hanno battuto la notizia dell’apertura di un fascicolo giudiziario contro di me e Antonio Di Pietro, per vilipendio del presidente della Repubblica, devo confessarvi che la prima reazione è stata di dispiacere. Non tanto per essere stato messo nel mirino dalla magistratura: non è la prima volta e non farò cortei in nome della libertà di stampa. E nemmeno per aver dato un dolore a nonno Giorgio: non ho offeso Napolitano e neppure l’ho ingiuriato. Il dispiacere mi veniva dal fatto d’essere messo sullo stesso piano di Antonio Di Pietro: non ho dimestichezza con le manette, non ho restituito soldi in scatole di scarpe, che ho dunque da spartire con l’ex pm?

Superato però lo stupore per un simile accostamento e senza per questo ringraziare la procura della Repubblica di Roma, credo siano necessarie alcune considerazioni. Premetto che non sono un giurista, ma forse ho più buon senso di tanti costituzionalisti: non può sfuggire che a pochi giorni dalla bocciatura del lodo Alfano si scopre che in Italia c’è un cittadino più uguale degli altri. La Corte costituzionale ha bocciato lo scudo per le alte cariche dello Stato dicendo che non rispetta l’articolo 3 della Carta fondativa della Repubblica, in base al quale siamo tutti uguali di fronte alla legge. Noi già sapevamo, non per scienza ma per esperienza, che non era così. Ora i pm ci danno ragione. Un cittadino, quello che sta sul colle più alto, non è come tutti gli altri. Lui è addirittura esente da critiche e non può neppure essere sospettato di fare un po’ di vacanze. Qual è infatti la mia colpa? Cosa avrei scritto di così grave da essere sospettato di vilipendio del capo dello Stato?
Solo la notizia - proveniente da fonte autorevole e supportata da un contesto innegabile - che il presidente aveva fatto tardare l’arrivo in Italia delle bare dei soldati caduti a Kabul per farlo coincidere con il suo rientro dal Giappone e avere il tempo di gustare un piatto di fusillotti Rummo. Cosa c’è di grave? Del presidente del consiglio si può dire tutto e di quello della Repubblica no? Oppure offende parlare di fusillotti? Merito per questo cinque anni di carcere come prevede il codice penale? Scopro dunque che non solo Napolitano non può essere trascinato di fronte a un tribunale per ciò che avrebbe commesso, come accadde a Scalfaro, ma neppure può essere sfiorato dal sospetto d’essersi goduto una vacanza nel Sol Levante. E questa è una novità.


Ai tempi di Giovanni Leone l’Espresso dipinse il capo dello Stato come un clown, raffigurandolo in copertina vestito da pagliaccio, eppure nessuno aprì fascicoli per vilipendio. Ma forse è proprio qui il punto: probabilmente ci sono due pesi e due misure. Se le critiche al presidente le fa, rasentando l’ingiuria, un settimanale di sinistra, merita una medaglia. Se le fa, senza offendere nessuno, un giornale di centrodestra, al direttore tocca la galera. E qui veniamo alla seconda considerazione. Da settimane assistiamo a una campagna giornalistica contro il presidente del consiglio, accusato di minacciare la libertà di stampa con citazioni in giudizio. Repubblica e l’Unità, insieme con la Federazione della stampa, hanno portato in piazza decine di migliaia di persone per protestare contro il bavaglio ai giornali. Bene: ora li voglio vedere. Faranno qualcosa secondo voi? Grideranno alla censura, all’intimidazione, al regime? Chiederanno che sia abolito il reato di vilipendio del presidente? Il sindacato dei giornalisti (unico, come nei regimi) non ha espresso alcuna solidarietà a Libero, ha addirittura definito «sgradevole» quanto scritto dal nostro giornale e solo per salvare la faccia di bronzo ha detto che questa non è materia da tribunali. Bella forza, non lo è perché l’offesa non c’è.

I nostri Don Abbondio continuano a perseverare nell’errore, come hanno sempre fatto in questi anni, tacendo di fronte alle decine di querele che premier, ministri, sindaci e perfino sindacati hanno presentato contro di me e i giornali che ho diretto. Ebbene sì, confesso. Questa volta mi sacrifico volentieri all’ennesima denuncia, voglio essere processato. Così sarà possibile dimostrare quanta ipocrisia regna nelle redazioni e quanto l’ideologia di certi giornali abbia mascherato la realtà. Finalmente vedremo il colore di tanti colleghi e paladini della libertà che mi giudicano: il rosso. E mi auguro sia di vergogna, perchè non siamo al vilipendio ma al reato di lesa maestà e, per una volta, sono io che non ci sto.
da libero

martedì 13 ottobre 2009

Mr. Ooobaaamaaaa?


La casualità vuole che ci sia un altro post dedicato a Mr. Obama. Tutto nasce da una dichiarazione di Anita Dunn, direttore delle comunicazioni della Casa Bianca riferendosi alla rete Fox news: "Li tratteremo come un partito d'opposizione, poiché stanno conducendo una guerra contro Barack Obama e non possiamo far finta di pensare che questo sia il comportamento legittimo di un organo d'informazione".
.. è inutile negare che a noi italiani nasca spontaneo un parallelismo con la tanto discussa libertà d'informazione. Che gli succede al presidente degli Stati Uniti? Non vorrà mica comportarsi come il Silvio "duce" Berlusconi? Sarà stato sicuramente il nostro Premier a mettere strane idee in testa al President magari già quest'estate a L'Aquila?!? E poi lo sappiamo che Silvio ha il dente avvelenato con il proprietario della Fox, Rupert Murdoch!
Mi vedo già i vari giornalisti della Fox protestare e scioperare contro il governo americano colpevole di sopprimere la sacrosanta libertà d'informare.
...noi rimaniamo in attesa dei commenti dei giornalisti di casa nostra; come la metteranno adesso che il democratico Obama "strumentalizza" in questo barbaro modo la libera informazione statunitense?

venerdì 9 ottobre 2009

... della serie non sappiamo a chi darlo....


Stavo proprio leggendo alcuni articoli sul Presidente americano Obama (tra i quali questo ) quando vedo la notizia che gli è stato assegnato il premio nobel per la pace. Nessun tipo d'invidia per carità però sinceramente mi è sembrato eccessiva la motiviazione: per il suo straordinario impegno per rafforzare la diplomazia internazionale e la collaborazione tra i popoli. Il comitato dell'assegnazione dei premi ci aveva già meravigliato in precedeza nominando Dario Fo, Al Gore, Arafat e adesso... il messia nero. Forse il mancato ricevimento nei giorni scorsi al Dalai Lama ha fatto pendere l'ago della bilancia.
Va beh....rimaniamo in attesa del premio alla letteratura del 2010 al Dott. Antonio di Pietro.

Vauro, il Peggio senza Fine.

Ieri sera, ho guardato la trasmissione del sig. Santoro, spesso lo guardo quando voglio rafforzare la mia convinzione dell'utilità nell'equidistanza giornalistica per un servizio pubblico utile ai cittadini.
La trasmissione l'ho trovata ben fatta (come sempre del resto) e faziosa (come non potrebbe esserlo?!?).
Fin qui tutto bene -se così si può dire-
Sono circa le 23-30 quando Vauro fa capolino e inizia l'esposizione delle vignette, i soliti attacchi a senso unico al governo e alla persona di Silvio Berlusconi.
Arriva il turno di questa infamia:



Rimango basito di fronte a tanto schifo! si ha ancora impressa nella mente l'immagine delle vittime e Vauro cosa fà?
usa una tragedia (anzi due) per portare a termine la propria missione diffamatoria nei confronti del Premier!

Caro VAURO,
vuoi deridere il Presidente del Consiglio?
vuoi sputtanare chi lo vota? benissimo
ma per Favore non usare le sofferenze di famiglie che hanno perso tutto, spesso anche la vita!
Grazie.

venerdì 2 ottobre 2009

Nuove vittime!


Mentre la sinistra italiana moralizza e difende l'integrità di sora Patrizia, la gauche francese si scopre in preda alla sindrome della colpa collettiva e l'autoreferenzialità dei suoi pari di "intelletto"!
Polanski va difeso perchè è un intellettuale, egli non è ritenuto responsabile di un crimine, ma vittima anch'esso in quanto sopravvissuto alla shoà e vittima dell'omicidio della moglie e del figlio.
Nessuno, dico nessuno, ricorda che Polanski si macchiò di un crimine odioso.
Allora ricordiamolo noi:
Roman Polanski fece bere ad una tredicenne una bevanda contenente dei sonniferi, la fece ubriacare e quando fu incosciente la sodomizzò.
Ai miei occhi l'aver subito violenza non lo giustifica ad infliggerla.

AUGUSTA MONTARULI - da ANNOZERO con la SCORTA




Ieri sera ad Anno Zero di Patrizia D'addario, in un intervento Augusta Montaruli ha dato sfogo alla sua idea di "POLITICA":

«Noi veniamo dalla militanza, dall'impegno nelle strade. Dai volantinaggi. Dalle notti insonni a produrre documenti politici...»
«La politica? Non è mica un mestiere. Non tutti i nostri ragazzi lo fanno per andare in Parlamento»
e ancora,
«In questo paese dove le banche negano il credito alle imprese - ha gridato Augusta - dove noi ragazzi per comprare una casa ci indebitiamo per quarant'anni, invece di parlare di futuro, parliamo tutta la sera di una escort»

ma chi è Augusta?
facciamo chiarezza: 24 anni. Dirigente nazionale Pdl, avvocato...
da un intervista alla "Stampa" del 6-6-2008

Augusta, lei è fascista?
«Nooo. Non sono fascista. Sarebbe ridicolo, oggi. Sono di destra e faccio politica da quando ho 16 anni».
Sotto «scorta» da quanto?
«Da quando ho iniziato l’università. Quattro anni. Tre amici del mio gruppo mi difendono da insulti e da aggressioni. A Torino è impossibile fare politica in modo non-violento. I pochi autonomi, quelli della sinistra ormai extraparlamentare non possono accettare che ci siano persone che la pensano diversamente. E hanno trasformato Palazzo Nuovo in un centro sociale».
Dunque, niente esame di procedura penale.
«Già. Ed è la prima volta che mi accade. Ma è normale che uno studente che va a sostenere un appello sia accolto da slogan, insulti, lanci di uova? Abbiamo subito istituito un presidio per non bloccare gli appelli, come avrebbero voluto gli autonomi, in nome degli incidenti alla Sapienza. Un pretesto. Ma intanto la giornata è persa».
L’odio politico è così intenso? Quando lei, fuori da presidi o altro, incontra in un corridoio, il «leader» degli autonomi, che succede, vi salutate o no?
«Macchè. Io lo guardo fisso, e per principio saluto tutti. Ma lui finge di non vedermi, come se non esistessi. Anche questa è una forma di violenza».
Ha paura?
«Affatto. E non mi lascio intimidire da quella esigua minoranza, sempre più mini. Anzi, una notizia: una volta presa la laurea in Legge, fra poco, mi iscrivo subito a Lettere. Voglio difendere i nostri spazi, per gli altri studenti».
E con le ragazze di sinistra? Sempre muro contro muro?
«Autonomi e comunisti sono maschilisti. I “capi” sono tutti uomini. Fateci caso. Le donne obbediscono. Il buffo è molti miei amici sono di sinistra e non ci sono problemi. Ci mancherebbe. Quando esco con loro, temo di incontrare gli estremisti. Non voglio che altri siano coinvolti in questo clima di violenza».


Riporto questo link per il caso di "lancii di uova":
Inserisci linkUNIVERSITA’:UOVA CONTRO GIOVANE AN A TORINO,RINUNCIA A ESAMI

Trovo incredibile che una ragazza, spinta dalla propria passione, debba subire questi attacchi squadristi e fascisti da persone che vogliono prevalere con l'uso della forza!
sarà una minoranza tra i cosidetti "antigovernativi"????
mha!
io lo spero, ma dai commenti che riporto dal video di Youtube mi sembra che le uova siano solo l'antipasto!
Lirrm
Che squilibrata. Il problema di questi personaggi grotteschi è che non si accorgono nemmeno di venir usati da Santoro per rendere ancora più ridicola, se possibile, la propria parte politica.

emianzzz
...ma poi.. te puoi chiamà AUGUSTA MUNTARULI.. cazzo de nome..

emianzzz
che monnezza regà!! l'ho vista in diretta ieri sera sta cretina e non potevo crederci.. Travaglio era BASITO..
questa sta fori coll'accuso!! bisogna fermare ste cagne e sti giovani servi della P2..
e questa è una parte di generazione italiana.. mammamea.
mescassatoc
ridicola, ma non se ne rende conto o si?
ma quanta coca o anfetamina ha preso?
Lo specchio tipico degli squadristi, cani da presa...
anzi cagna.

Zz0tt
logorroica puttana del cazzo

Melkor89
Questo è il modello di italiano che il signor Berlusconi vuole imporre: ignorante, attaccabrighe e totalmente sottomesso al volere del padrone. Ecco spiegati gli anni di rincoglionimento di massa a base di Grandi Fratelli e orsi Knut.

munich84ss
poveraccia scommetto che è così acida perchè è talmente un cesso che silvio non lì darà neanche un posto da sguattera a palazzo grazioli!


mi sembra tutto..

Cara Augusta, ti ringrazio per la "battaglia" che stai facendo, non mollare!